Incontinenza urinaria femminile, anticamera della depressione

Secondo recenti studi sono oltre 2 milioni in Italia le donne al di sopra dei 35 anni che soffrono di incontinenza urinaria.
Tale dato è sicuramente sottostimato poichè non prende in considerazione il cosiddetto "sommerso", vale a dire il grande numero si pazienti che, pur presentando il disturbo, tendono a tenerlo nascosto o più semplicemente ad ignorarlo. In effetti l'incontinenza urinaria, patologia di rilievo praticamente nullo se considerata secondo un criterio di prognosi quodam vitam, assume un ben più importante significato se si osserva sulla base delle implicazioni a carico della qualità della vita, tanto da renderla un vero e proprio problema sociale prima che un problema medico, minando l'autostima di chi ne è affetto, causando in molti casi senso di vergogna del proprio corpo, estrema limitazione della socializzazione e della vita di relazione, difficoltà nei rapporti di coppia con importanti riflessi negativi anche sull'attività sessuale.

La predominanza della sofferenza psicologica, la cui gravità non sempre è in relazione all'entità del disturbo, ma deriva soprattutto dallo status sociale e dallo stile di vita della paziente, può in casi rari portare allo sviluppo di patologie psichiatriche secondarie di carattere depressivo, rendendo assai difficoltosa la gestione della paziente da parte dello specialista. A ciò va aggiunta una considerazione di carattere economico riguardante la notevole incidenza sulla spesa pubblica per la fornitura continua di presidi anti incontinenza, quali i pannolini, gli assorbenti e altro materiale analogo, spesa che per una paziente incontinente di 65 anni si stima essere intorno ai 2500-3000 euro annui.

Dal punto di vista clinico tale patologia viene definita come la perdita involontaria di urine in tempi e modi non appropriati e, anche se più raramente rispetto agli anni passati, viene molte volte vissuta dalle pazienti come un'inevitabile conseguenza dell' avanzare dell' età, convinzione a volte talmente radicata da portare a considerare l'incontinenza come un evento naturale e in qualche modo fisiologico come la menopausa e la comparsa delle rughe.

Le diverse manifestazioni cliniche di tale patologia permettono di classificarla in:
incontineza di sforzo (stress incontinence)
incontinenza da urgenza (urge incontinence)
incontinenza mista

L'inquadramento dignostico dell' incontinenza urinaria, spesso affrontato da un punto di vista multidisciplinare dove sia l'urologo che il ginecologo vengono chiamati in causa, deve prendere in considerazione tutte le possibili cause, senza escludere alterazioni di tipo neurologico, iatrogeno o metabolico che comunque esulano dalla presente trattazione.