Arriva la Baby Allergy Card per i bambini allergici

Un rettangolo di cartoncino plastificato di 9 cm x 6 cm. Un'idea semplice. Come molte di quelle che spesso, invece, possono salvare la vita di un bambino. E' la "Baby Allergy Card", un tesserino salvavita da portare sempre con sé, ideata dagli esperti dell'ospedale pediatrico “Bambino Gesù” di Roma, punto di riferimento a livello internazionale per la salute dei bambini e degli adolescenti, e presentata in occasione della recente "Seconda giornata per il Bambino Allergico".
Sul fronte del cartoncino, sono indicate le generalità del bambino e le allergie da cui è affetto. Sul retro, invece, un breve vademecum di pronto intervento in caso di reazione allergica: quali i sintomi? Cosa fare? A chi rivolgersi? Come somministrare i primi soccorsi in caso di shock anafilattico, prima dell'arrivo in un centro specializzato? Stando ai dati più recenti, le allergie possono essere considerate – a ragione - un'emergenza sanitaria del terzo millennio, specie nei Paesi più sviluppati: 80 milioni di persone sono affette da allergie in Europa; e ne soffre il 26% della popolazione italiana. Le allergie occupano, infatti, il terzo posto nella lista delle malattie croniche con un incremento allarmante. L'incidenza della sola asma bronchiale è raddoppiata negli ultimidieci anni. Oggi 1 bambino su 10 soffre di sintomi asmatici e 1 bambino su 3 soffre di allergie. Il 20% dei ragazzi con meno di 15 anni ha sofferto o soffre di raffreddore allergico; il 2-6% della popolazione soffre di allergie alimentari; il 7,5%-15% dei bambini tra i 12 e i 24 mesi presenta intolleranze alimentari.
In questo scenario la "Baby Allergy Card", si inserisce come iniziativa pilota per offrire un supporto concreto e tangibile per aiutare anche chi non ha competenze mediche a riconoscere con immediatezza i sintomi più gravi di una crisi allergica e per evitare che imperizia o impreparazione di chi in quel momento vigila sul bambino possano portare a esiti drammatici. La card individuale delle allergie, ovviamente è un primo passo sul fronte di questo tema ma molto resta ancora da fare.
Come gestire il verde intorno alle scuole per limitare i rischi per i bambini allergici ai pollini? Come scoraggiare il fumo attivo e passivo negli ambienti scolastici? Come tutelare efficacemente il diritto alle cure d'emergenza dei bambini che soffrono di gravi allergie? Sono queste alcune domande che anora restano senza risposte da parte delle istituzioni.