Arrivano le allergie in primavera e autunno, 1 su 5 allergico

Una persona su cinque soffre di allergie. E nel 70 per cento dei casi questi sono conseguenza delle pollinosi ovvero della diffusione del polline vegetale nell’aria. Sono impressionanti i dati sulla diffusione di questa condizione che, ovviamente, ha diversi livelli di gravità. Una patologia che, peraltro, cresce a dismisura: negli ultimi quindici anni il numero delle persone che ne sono affette è almeno raddoppiato.
Non solo: mentre sino a venti - trent’anni fa era prerogativa quasi esclusiva dei bambini, oggi le allergie da pollinosi possono colpire anche in tarda età. Perchè? “Non c’è una ragione vera che giustifichi questa crescita esponenziale di casi – risponde Gianfranco Mirarchi, allergologo – Ovviamente oggi c’è più attenzione e miglior capacità di diagnosi. Inoltre sono stati chiamati in causa i fattori di smog. Ma tutto ciò non basta a spiegare l’esplosione di allergie che, va ricordato, sono di origine genetica”.
L’origine ereditaria, dunque, ne fa una malattia inguaribile anche se curabile. “Attraverso i sintomatici si possono ridurre gli effetti – prosegue lo specialista – e con i vaccini si può ridurre la sensibilizzazione. Ma non si può guarire: senza trattamento, infatti, la patologia ritorna in tutte le sue manifestazioni”. La pollinosi riguarda tre famiglie vegetali: le parietarie (piante rampicanti e urticacee come l’ortica), le graminacee e le composite. Delle composite fanno parte camomilla, dalia, cardo, lattuga, cicoria, carciofo, crisantemo, margherita, girasole. Delle graminacee, invece, frumento, granturco, orzo, avena, segale e riso, e di alcuni alberi, quali l’ontano, il nocciolo, la betulla, il cipresso, l’olivo, il faggio, il leccio, il castagno ed il platano. E poi caprinella, ambrosia, dente di leone o taràssaco, ligustro, quercia ed assenzio.

Riguardo al calendario a gennaio, febbraio, primi di marzo, fioriscono cipressi, betulle ed ontani. Seguono poi graminacee e parietarie fino a giugno, seguite poi da composite ed ambrosia per fine-estate, inizio autunno. Come si riconoscono le allergie da pollinosi e quali sintomi presentano nel paziente? “Per individuarle è semplice – spiega Mirarchi – innanzitutto i sintomi si manifestano con ripetitività nel periodo specifico. Gli attacchi sono repentini quando si viene a contatto con quelle sostanze. E, infine, le prove allergiche confermano il quadro. I sintomi sono classici: oculorinite ovvero occhi gonfi e lagrimanti, starnuti intensi e a ripetizione, naso che cola o rinorrea e difficoltà a respirare. L’orticaria, cioè prurito e presenza di ponfi sulla cute, si verifica per un’azione di contatto o per ingestione delle sostanze allergeniche”.
In ogni caso sospetto è bene rivolgersi al medico. I presidi terapeutici oggi sono molto efficaci: sono in prima battuta gli antistaminici e poi in aggiunta i cortisonici. Fra questi ultimi il budosonide ed il fluticasone. Si tratta di molecole impiegate per via inalatoria sotto forma di spray. Sono molecole potenti e sicure, con un'azione dissociata, ovvero minimi effetti collaterali, massimi risvolti terapeutici. C’è poi la necessità di adattare il proprio stile di vita per evitare rischi. Ad esempio, è bene evitare giornate ventose, meglio quelle piovose, perchè in questo caso è meno facile la diffusione dei pollini. Meglio è inoltre il clima marino, rispetto a boschi e prati. Preferire infine le ore del tramonto per fare le passeggiate.