Psoriasi delle unghie, poco conosciuta ma basta un' ecografia

La psoriasi può manifestarsi visibilmente in varie parti del corpo come ginocchia, gomiti, cuoio capelluto ma anche anche attraverso alterazioni delle unghie. Proprio sulle unghie si focalizzerà l'attenzione all'Istituto ortopedico Galeazzi di Milano che ospiterà le giornate mondiali della psoriasi il 24-25 ottobre 2009, appuntamenti dedicati alle novità in tema di diagnosi e cura della malattia.
I campanelli d'allarme che si tratta di psoriasi alle unghie sono un ispessimento delle stesse con striature di colore giallastro oppure la presenza di piccole depressioni della lamina. «È recente nella psoriasi - recita il comunicato dell' ospedale - la scoperta di un legame diretto tra le alterazioni delle unghie e la presenza di artrite psoriasica a carico delle falangi delle dita, conseguenza che può essere verificata e diagnostica in tempi brevi attraverso un semplice esame ecografico. La paternità della scoperta si deve al professor Dennis Mc Gonagle dell'università di Leeds tra i più autorevoli reumatologi esperti proprio di psoriasi artropatica». Intanto, oggi, sempre al Galeazzi, si tiene il corso teorico e pratico in dermatologia, per la gestione del paziente in trattamento con farmaci biologici. «Al centro Psocare del Galeazzi, seguiamo al momento circa 300 pazienti trattati con farmaci biologici - afferma il professor Altomare - per alcuni di questi la somministrazione deve avvenire esclusivamente in ospedale. Sono tre milioni gli italiani oggi colpiti da psoriasi , 130 milioni di persone in tutto il mondo (dati Adipso), che rappresentano il 3-4% della popolazione globale».

Fa bene ai bambini praticare il calcio? Lo sport migliore

Quando arriva l'autunno scatta per i bambini non solo l'ora dello studio ma anche quella dello pratica sportiva. Ci si chiede se ai bambini faccia bene praticare il calcio, se sia la scelta giusta, qual'è lo sport migliore? Imparare i primi rudimenti del calcio è utile e formativo. Un po’ meno lo è l’intraprendere l’attività agonistica sin dalla primissima età e vediamo il perché. Il calcio fa parte dei cosiddetti “sport di squadra” cioè di quelle attività atletiche caratterizzate dalla corsa e dal contrasto per impadronirsi di una palla che il giocatore tenterà di indirizzare verso una rete.Questi sport hanno il vantaggio di essere fondamentalmente dei giochi, praticati sportivamente e quindi con necessità di sviluppare tutte le doti atletiche, ma in grado di conservare l’aspetto più affascinante della pratica sportiva, l’aspetto “ludico”, cioè il piacere di correre e contrastare divertendosi, fino all’esaltazione che si raggiunge nel momento di segnare una rete.
Si ritiene ormai che fin dagli otto anni di età un bambino possa essere avviato all’apprendimento di questa disciplina. Le attività fisiche sportive in età precoce sono fondamentali per un armonico sviluppo dell’organismo giovanile e per il suo miglioramento funzionale a patto di porre estrema attenzione ai primi gradini della formazione sportiva del bambino e dell’adolescente che sono entità biologiche del tutto particolari.
La classificazione usata dalla Federazione Gioco Calcio suddivide i giovani in quattro fasce d’età:
8-10 anni = PULCINI
10-12 anni = ESORDIENTI
12-14 anni = GIOVANISSIMI
14-16 anni = ALLIEVI
e per ciascuna di queste categorie sono ormai stati affinati i programmi di attività addestrativa e sportiva più idonei. É importante sottolineare che la capacità coordinativa le abilità motorie e la mobilità articolare vanno allenate in maniera accentuata durante tutta l’età prepuberale (8-13 anni) poiché in questo periodo si ottengono i maggiori successi.Ovviamente vanno esercitate prevalentemente quelle relative alla tecnica di base del calcio senza tuttavia trascurare l’acquisizione di forme di movimento di altre discipline sportive.
É opportuno perciò, che, nell’allenamento dei bambini si tenda ad una formazione di base generale, in modo da sviluppar un processo di crescita psico-fisica in più campi, utile per il futuro successo sportivo. Anche l’allenamento per la velocità, resistenza aerobica, per la forza rapida e per la forza resistente va iniziato in età prepuberale (a partire dagli 11-12 anni) per poter essere poi accentuato nei periodi successivi. Ponendo sempre la massima attenzione alle sollecitazioni a cui sottoporre le articolazioni e a limitando al massimo i traumi da contrasto. In conclusione solo attraverso un’attività fisica e sportiva condotta con metodo ed intelligenza ed adeguata alle possibilità psico-fisiche si svilupperà nei giovani un fisico armonico e robusto con una sana ed equilibrata personalità. Inoltre pur senza perdere di vista la possibile formazione del campione, l’allenamento dei giovani dovrà sempre essere svolto in forma Iudica.