A San Marino record di longevità degli uomini nel mondo

Il paese dove si vive piu' a lungo? Nessuno se lo aspetterebbe: sarà per la qualità dell'aria, per la vicinanza del mare che non è poi troppo lontano, ma a San Marino gli uomini vivono mediamente fino ad 81 anni. La speranza di vita piu' alta del mondo è detenuta proprio dalla piccola Repubblica, mentre le donne piu' longeve si trovano in Giappone con una media di 86 anni. Sono le statistiche globali dell'Organizazione mondiale della sanità riferite ai dati del 2007. San Marino strappa il primo posto ad un altro piccolo stato, quello di Andorra. L'Italia si classifica in buona posizione, a ridosso dei primi dieci, con una speranza di vita di 79 anni per gli uomni e di 84 anni per le donne. In fondo alla classifica ci sono per la maggiorparte paesi dell' Africa sub sahariana come la Sierra Leone (39 per gli uomini e 43 per le donne) oppure l' Afghanistan (41 anni per gli uomini e 42 per le donne) .

La dieta migliore esiste?

Ci sono le diete che resistono da 40 anni come la Atkins e quelle più recenti: dello yogurt, delle banane, del pompelmo. Qui vogliamo riassumere tutte le diete più famose con i pregi ed i difetti e capire se la migliore dieta esiste

DIETA A ZONA: Inventata da Barry Sears, si basa sull' equilibrio tra cibo e ormoni, in particolare gli eicosanoidi. Obiettivo, usare gli alimenti come farmaci pre promuovere la produzione di eicosanoidi buoni.
DIFETTI:fortemente sbilanciata nel contenuto proteico e privativa nei carboidrati. Inoltre propone abbinamenti arditissimi (emmental + crème caramel come prima colazione).

DIETA DELLO YOGURT: altra dieta monoalimento, a base di yogurt magri, con decisa riduzione delle calorie utili per il fabbisogno energetico. Usata come dieta "last minute".
DIFETTI:impossibile mantenere per più di pochi giorni. Con lo stesso principio di potrebbe inventare un numero infinito di diete dimagranti, da quella della salsiccia a quella dello zabaione.

DIETA DEL MINESTRONE: a ogni pasto si mangia un solo tipo di alimento: verdure e minestrone. Ideata da un cardiochirurgo americano per obesi cardiopatici, per forzare la diuresi.
DIFETTI:è una dieta monotematica, centrata su un unico tipo di alimento. Insieme ai chili si perdono potassio, sodio, calcio, magnesio e anche energia.

DIETA DISSOCIATA: ha il suo fondamento nella regola di non associare carboidrati e proteine nello stesso pasto perchè questi alimenti verrebbero digeriti con meccanismi in conflitto.
DIFETTI: il presupposto di base è errato perchè l'organismo ha bisogno di ricevere sinergicamente tutti i tipi di nutrienti per usarli al meglio.

DIETA A PUNTI: assegna un punteggio per ogni cibo: si ha a disposizione un certo numero di punti al giorno. I cibi con punteggio basso sono quello che hanno il via libera.
DIFETTI:è una tipica dieta con un alto tasso di proteine e pochi carboidrati, quindi grondante grassi. Una curiosità: olio, strutto e capitone hanno stranamente un punteggio basso.

DIETA MONTIGNAC: dieta a indice glicemico. E' uno dei tanti metodi basati sulla riduzione di carboidrati, con molti cibi da eliminare (quelli oltre l'indice glicemico di 50)
DIFETTI:Michel Montignac (che non era un medico) affermava che non esiste legame tra obesità e calorie. Falso. Inoltre è una dieta difficilmente applicabile perchè l'indice glicemico viene modificato dall' assunzione di altri cibi e dai metodi di cottura.

DIETA CRUDISTA: a base di prodotti crudi, nel presupposto che con la cottura si perdano proteine, vitamine e minerali. Niente carne, in quanto alimento "morto" e privo di energia.
DIFETTI:come tutte le diete estremizzate può essere dannosa. Non è semplice coprire il fabbisogno proteico (50-60 grammi al giorno). Limita eccessivamente i carboidrati complessi. E troppa fibra può aggravare l'irritabilità dell' intestino.

DIETA ATKINS: lanciata negli anni 70 da un cardiologo, è a bassissimo tenore di carboidrati. No a pane, pasta, riso e cereali, via libera alla carne.
DIFETTI:è la regina delle diete sbilanciate. Porta a un eccesso di proteine di origine animale (e di grassi) e a una quantità scarsa di frutta e verdura (il dottor Atkins al momento del suo successo era obeso).

DIETA SCARSDALE: ideata a fine anni 70, punta anch'essa sulle proteine (34% carboidrati, 43% proteine e 22% grassi). Le calorie giornaliere sono comprese tra 850 e 1000 kcal.
DIFETTI: serviva per dimagrimenti drastici in soggetti cardiopratici. Nelle persone sane è rischiosa per la salute: compromette gli equilibri metabolici dell' organismo e può alterare quelli psichici.

Latte e cereali per gli sportivi sono meglio dei beveroni energetici

Buone notizie in arrivo per il portafoglio degli sportivi. Per farsi in casa i drink energetici, i famosi beveroni per reintegrare le energie perse, basta utilizzare latte e cereali. Lo ha stabilito una ricerca statunitense effettuata dall' Università di Austin in Texas e pubblicata su 'International Society of Sports Nutrition'.
Latte e cereali, infatti, sono in grado di ricostituire la riserva di glicogeno e favorire la sintesi proteica. La scoperta è arrivata dopo aver realizzato due biopsie muscolari: una appena dopo l'attività fisica e una 60 minuti dopo la dieta latte e cereali.
La ricostituzione dell'energia muscolare, inoltre, è immediata come ha dimostrato l'esperienza su 12 ciclisti sottoposti ad un moderato sforzo in una pedalata di due ore. Il latte costituisce una fonte di proteine di alta qualità facilmente digeribile e può promuovere la sintesi proteica e adattamenti all’esercizio. Questo lo rende un interessante rimedio alternativo casalingo per recuperare» suggerisce il fisiologo Lynne Kammer che ha partecipato all' esperimento e che sottolinea come il latte e i cerali siano, tra gli altri, un'opzione meno costosa delle bevande sportive.

Allergie da acaro in aumento, vaccinarsi!

L'acaro, il famigerato responsabile delle allergie, compie 50 anni. E' passato infatti mezzo secolo dalla sua scoperta. Oggi a Roma si è tornato a parlare di allergie in un convegno di allergologi italiani nel corso del quale è stata effettuata anche una videoconferenza dal Corpus Life Sciences Museum di Leiden, in Olanda, ospite Frits Spieksma, lo scienziato che ha contribuito alla scoperta dell'acaro. Circa il 30% degli europei soffre di allergie e questa percentuale è destinata a crescere, le stime parlano del 50% entro il 2015. In Italia a soffrire di questa patologia sono il 20% circa delle persone, di queste il 40% provocate dall' acaro, grande un terzo di millimetro che si infila ovunque nelle nostre case e nell'aria e che si nutre di pelle, unghie, peli.
All'inizio l'allergia si manifesta con una reazione a livello cutaneo come una dermatite, ma può poi passare all'apparato respiratorio causando riniti e ostruzioni nasali che possono peggiorare in asma allergico anche grave. «Per evitare questo peggioramento - ha dichiarato Valerio Di Rienzo, presidente dell'Associazione italiana specialisti allergologi e immunologi clinici - bisogna vaccinarsi somministrando basse dosi di allergeni per sviluppare una iposensibilizzazione che evita l'aggravarsi dei sintomi». La vaccinazione consentirebbe anche di contenere i costi di ospedalizzazione, cura e perdita di giornate lavorative. Si calcola che in Italia il costo complessivo delle allergie è di 2,5 miliardi di euro, il costo medio per paziente al giorno è di 750 euro fino ad un massimo di 4mila euro nei casi più gravi.

L'attività fisica serve? Sì, regala 2 anni di vita in più.

Che la strada del benessere passa attraverso l'attività fisica si sa. Ma quanto? In che misura si migliorano i parametri vitali, combattendo le patologie e contrastando l'invecchiamento? Lo ha calcolato l' IHRSA (International Health & Raquet Sport Association) con 50 studi condotti in tutto il mondo su vasti campioni di popolazione. Il risultato è riassunto nella ricerca The Healing power of exercise, i cui numeri sono sorprendenti. A cominciare dall' aspettativa di vita che, grazie all' esercizio fisico, aumenterebbe di 1-2 anni, mentre diminuirebbe il tasso di mortalità per patologie come quelle oncologiche, come indica una ricerca condotta per 9 anni su un campione di 8 mila uomini di età media regolarmente allenati.L'attività fisica, anche una camminata settimanale di 2 ore, contrasta le patologie cardiovascolari, riducendo il rischio dal 14 al 52% nella popolazione femminile e del 21% in quella maschile. Naturalmente, per una popolazione che invecchia sempre più l'esercizio fisico è fondamentale anche per vivere meglio contrastando i danni dell' età. Conservare l'elasticità muscolare e delle articolazioni con il movimento fisico ridurrebbe del 10% la probabilità di sviluppare handicap funzionali legati all' artrite e contrasterebbe le malattie neurovegetative.

Per dimagrire la dieta delle banane

Qualche mese fa anche in Italia era di moda seguire la dieta delle banane. Un menu tramontato subito che però almeno in parte funzionava. Ecco perchè: la regola base era di mangiare subito appena alzati due o tre banane e bere un bel bicchiere di acqua, obbligando quindi a fare una prima colazione con un cibo (la frutta) a basso indice glicemico. La seconda norma era quella di mangiare liberamente a pranzo, ma evitando accuratamente qualsiasi dolce dalle ore 15 in avanti. Questa scelta eliminava l'uso di zucchero proprio nel periodo del giorno (pomeriggio e sera) in cui il nostro organismo tende inesorabilmente a trasformarlo in grasso. L'ultimo consiglio, dormire almeno 8 ore per notte, ricalcava una profonda verità. Perchè un buon riposo è uno stimolo allo scioglimento dei grassi che invece si perde con le notti insonni.

Giornata mondiale contro la pressione arteriosa, misuriamoci la pressione gratuitamente in tutta Italia

Domenica 17 maggio 2009 si svolgerà in tutto il mondo la V Giornata Mondiale contro l'Ipertensione Arteriosa.
La SIIA (Società Italiana Ipertensione Arteriosa) promuoverà l'evento in Italia, con il Patrocinato del Presidente della Repubblica ed i Patrocini del Consiglio dei Ministri e del Mistrero della Salute, attraverso varie iniziative. Scopo primario dell'iniziativa è quello informare e sensibilizzare i cittadini sul tema (sono circa 15 milioni le persone che soffrono di ipertensione, circa il 30% della popolazione). In numerosi capoluoghi di provincia e in altre località minori, con il supporto della Croce Rossa, verranno allestite delle postazioni per offrire alla popolazione l'opportunità di un controllo gratuito della pressione arteriosa, e nelle stesse sedi sarà anche possibile inviare il materiale divulgativo che la SIIA ha appositamente realizzato. La stessa opportunità verrà offerta all'interno di numerosi Centri Ospedalieri e in ben 17.000 farmacie (grazie al supporto della FOFI - Federazione Ordini Farmacisti Italiani - e di Federfarma), che aderiranno all'iniziativa per tutta la settimana antecedente alla Giornata del 17.

Copritevi la bocca quando tossite, producete 20mila virus

In questi tempi di nuovi virus coprirsi la bocca quando si tossisce è buona cosa. Julian Tang del policlinico universitario nazionale di Singapore, Divisione di Microbiologia, ha calcolato che con un solo colpo di tosse si possono disperdere per l'aria circa 20mila virus. La trasmissione avviene tramite le 3mila micro gocce che si producono tossendo. «Considerando che ogni piccola gocciolina ha un diametro di dimensioni pari a 1-5 micrometri (un micron è un milionesimo di metro) e quindi capace di contenere diversi virus, e considerando che in media le goccioline rilasciate con un colpo di tosse sono ben 3000, significa che il numero di virus influenzali che possono essere liberati da un colpo di tosse può variare da un minimo di 195 a un massimo di 19.500», ha detto un meticoloso Tang all'agenzia Reuters. Poichè queste particelle restano sospese a lungo nell'aria ad altezza naso, è facile che si facciano veicolo di infezione, anche se è difficile calcolare quale sia la dose infettiva necessaria per i virus influenzali, dipende dalle condizioni di salute e immunitarie della persona che capita a tiro di tosse o starnuto. Certo è, ha concluso, che soprattutto ora, in presenza di un nuovo virus, l'accortezza di coprirsi la bocca con la mano o con un fazzoletto non andrebbe trascurata.

50% in più di rischio tumore per chi usa le lampade solari anche solo una volta la mese

La scure della crisi incombe ancora su tantissime persone che cercano di far quadrare il bilancio tagliando sulle spese. Il 34% degli inglesi ad esempio, secondo un sondaggio di Cancer Research, rinuncerà alle vacanze al mare, ma si rifarà con le lampade abbronzanti e le docce solari artificiali. Proprio per questo i ricercatori lanciano l'allarme legato al sole artificiale: le lampade aumentano l'incidenza di tumori alla pelle del 50%, basta anche una lampada al mese per incrementare il rischio. Ma i britannici sembrano essere sordi ai richiami.
Il 29% degli intervistati si dice deluso dalla possibilità di non poter mostrare l'abbronzatura nei mesi estivi, il 46% afferma che la tintarella dona un aspetto sano e il 22% si sente più attraente con la pelle più scura. «Usare le lampade abbronzanti - spiega Katy Scammel, del Cancer Research, sul sito della Bbc - può sembrare un'opzione economica e rapida per non rinunciare alla tintarella, nonostante le vacanze siano andate all'aria. Ma fate attenzione: è un processo che dura solo pochissimi minuti, ma può creare danni per una vita intera». Il Cancer Research sottolinea che vi sono alcuni lettini abbronzanti che emettono raggi ultravioletti 15 volte più potenti di quelli che assorbiremmo stendendoci al sole anelle ore più calde. «E non c'è solo il pericolo di sviluppare il cancro della pelle - ricorda Scammel agli irriducibili della tintarella - ma anche rughe, piaghe e un invecchiamento precoce dell'epidermide».
Avete presente un foglio di giornale rimasto sotto al sole per un po' di tempo? Quella potrebbe essere la fine della vostra pelle.

Esplodono le vendite degli integratori alimentari in farmacia e al supermercato

Esplodono le vendite di integratori alimentari. Nel 2009 il numero delle confezioni vendute toccherà quota 120 milioni per un fatturato totale di 1453 milioni di euro. Un gran business su cui stanno puntando gli occhi tutte le case farmaceutiche. Una fetta di ricavi che fa gola anche ai supermercati che grazie al richiamo del banco di parafarmacia possono proporre anche gli integratori.
La crescita, solo nel canale delle farmacie (dati Federsalus, federazione dei produttori di prodotti salutistici, rilevati da Nielsen), è dell'8,7% su base annuale, mentre nelle parafarmacie le vendite sono raddoppiate passando dal 3.6 al 7%. Le farmacie restano comunque in testa come canale preferenziale di acquisto ,85,4% del valore totale, gli italiani comprano soprattutto fermenti lattici (+6,3%), multivitaminici (in leggera flessione), dimagranti (+5,2%), ma anche integratori salini, quest'ultimi in salita del 94,8%. Quinto posto per gli integratori per capelli (+4,2%). Nella grande distribuzione (che rappresenta il 7,5% del valore totale del mercato) invece i prodotti più richiesti sono dimagranti (+0,6%), integratori sportivi (al secondo posto malgrado un decremento del 2,9%), ginseng e pappa reale (-7,3%), multivitaminici e lassativi (rispettivamente +7,8% e +12,7%). In generale gli integratori hanno conquistato sempre di più la fiducia dei consumatori fino a convincere 1 italiano su 3. Il consumo coinvolge il 32% della popolazione e non è una moda passeggera. Il 62,1% del campione dichiara, infatti, di utilizzare integratori da oltre due anni, il 45,6% afferma di assumerli occasionalmente, mentre il 18,1% utilizza questi prodotti regolarmente durante tutto l'anno. Circa due terzi degli utilizzatori sono donne (66,1%) con un livello di istruzione medio-alta (51,7%). A consigliare nell'acquisto dei prodotti è principalmente il proprio medico (51,7%) o il farmacista (7,5%).

Psoriasi: la fototerapia ora si può fare anche a casa

Buone notizie per chi è affetto da Psoriasi. Le sedute di fototerapia a base di raggi Uvb che un ammalato deve fare almeno tre volte a settimana in ospedale possono essere effettuate a casa. Lo afferma uno studio la rivista British Medical Journal in base ad uno studio olandese condotto su 200 pazienti. Chi è affetto da psoriasi in genere deve effettuare tre sessioni nell' arco di 7 giorni per un periodo che dura circa due mesi o poco piu'. Di solito la cura con la luce a raggi uvb funziona attenuando l'ipereattività della pelle, e viene somministrata in ospedale perchè si ritiene che la versione domestica sia meno efficace e comporti più rischi per i malati. Nella ricerca olandese alcuni pazienti con psoriasi, selezionati in 14 unità di dermatologia, sono stati assegnati a un identico trattamento in casa o in ospedale. Così i ricercatori hanno potuto osservare che la fototerapia a domicilio è equivalente a quella ospedaliera, sia in termini di sicurezza che di efficacia. Inoltre i pazienti curati in casa era decisamente più soddisfatti. Insomma, Mayke Koek dell'Utrecht University Medical Centre non ha dubbi: «Sapevamo che molti dermatologi non erano convinti della sicurezza e dell'efficacia di questo trattamento eseguito in casa. Ma il nostro studio - conclude - dimostra che è ugualmente sicuro. E, soprattutto, che i pazienti sono molto più soddisfatti».

Dieta per la tiroide, attenzione ai carboidrati

Una recente ricerca brasiliana pubblicata sulla rivista scientifica Neuroimmunomodulation, ha precisato che l'attività della della tiroide può essere fortemente influenzata dalla produzione di leptina e, quindi, dalla dieta che si adotta. Nel 1994, infatti, è stato scoperto che la leptina, un ormone prodotto dalle cellule del tessuto grasso in risposta all'assunzione alimentare, regola il consumo di energia e l'appetito. Successivamente sono state evidenziate altre sostanze prodotte dall' adipe (si chiamano adipochine), anch'esse regolate dalla qualità e dalla composizione di un pasto, e che possono scatenare tutta una serie di reazioni nell'organismo. Per esempio, con una dieta ipocalorica, mettiamo la tiroide sotto stress e facilitiamo l'ingrassamento; mangiando solo carboidrati, senza proteine e fibre, questa ghiandola modifica in parte la sua funzione e così via. E' per questo che chi è in sovrappeso e ha problemi di tiroide deve fare attenzione alla sua dieta, che sia composta dal giusto mix di sostanze nutritive, così dimagrirà e aiuterà la tiroide a funzionare meglio. Vista la crescita dei disturbi alla tiroide, avere a disposizione una terapia in più, semplice e gratuita come la dieta per la tiroide è una bella notizia.

I pediatri in testa nella classifica dei "meno umani" verso i pazienti

Nell'ideale classifica stilata dai cittadini i pediatri risultano essere i medici a cui si chiede più "umanità". E' quello che emerge dalla curiosa indagine "I cittadini al primo posto. Per una sanità più umana ed accessibile", il rapporto tra cittadini e il servizio sanitario effettuato dal Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva, basato quest'anno su oltre 25.000 segnalazioni. I cittadini si sentono troppo spesso presi poco in considerazione, ascoltati con disattenzione o trattati con mancanza di rispetto. Così finiscono per sentirsi abbandonati e lasciati a loro stessi. Questo elemento «espone al rischio dell'aumento dei conflitti e alla crescente diminuzione di fiducia nelle figure professionali». Ai primi posti tra i diversi ambiti in cui si segnala una «carenza di umanizzazione» i cittadini mettono i pediatri (31,87%), i medici di medicina generale (25,4%) e la riabilitazione ambulatoriale (21%). Seguono la assistenza residenziale (20%), le strutture riabilitative (18%) e i ricoveri (10%). «L'esigenza di maggior garbo ed interesse nei confronti dei pazienti è sentita da dieci regioni sulle 19 che hanno partecipato alla stesura del Rapporto», riferisce il Tdm.Troppa burocrazia, freddezza, ma «anche scarsa reperibilità e poca disponibilità a raggiungere i pazienti a domicilio»: queste le ragioni delle segnalazioni dei cittadini in relazione al comportamento dei pediatri, secondo Francesca Moccia, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva. «Da sempre rileviamo un bisogno di presenza costante, ma i nodi del rapporto medico-paziente, che necessita di maggiore umanizzazione, si sono rilevati importanti nella maggioranza delle Regioni e quest'anno lo abbiamo voluto sottolineare», spiega la Moccia all'ADNKRONOS SALUTE. «Vogliamo porre l'accento sulla scarsa umanizzazione delle cure, le difficoltà nel rapporto tra medico e paziente, la poca attenzione alla cura della persona e al rispetto della dignità», dice ancora. Un fenomeno che «assume dimensioni rilevanti quando si affronta il tema dei sospetti errori nella pratica medica e assistenziale: pur confermandosi come prima voce nelle segnalazioni che ci giungono dai cittadini, in maniera crescente è frutto di un pessimo rapporto tra cittadini e personale sanitario e di una cattiva comunicazione. Crediamo che questo debba rappresentare un campanello di allarme per tutti e che sia necessario intervenire, a livello nazionale e regionale, per affermare una vera cultura della prevenzione dei rischi, anche attraverso l'istituzione di un Fondo nazionale per indennizzare i cittadini che abbiano subito un danno che non sia riconducibile ad alcuna responsabilità». Anche il tema della «estrema frammentazione e disomogeneità del nostro sistema sanitario richiede degli interventi immediati, a partire da una vera riforma dei Livelli essenziali di assistenza, il 'portafogliò minimo di prestazioni e cure da offrire al cittadino, che è stato invece - conclude - in troppi casi svilito da una politica troppo attenta ai costi e poco alla effettiva tutela della salute e della efficienza del sistema».

Artride reumatoide parte la campagna "articol-azioni"

Partirà a giorni "articol-azioni" la campagna promossa dall'Associazione Nazionale Malati Reumatici (ANMAR), dalla Società Italiana di Reumatologia (SIR) e dalla Fondazione Italiana per la Ricerca sull'Artrite (FIRA) per sensibilizzare la popolazione sull' Artrite reumatoide. Si tratta - spiega Carlomaurizio Montecucco, presidente della SIR - di una malattia reumatica fortemente invalidante che interessa in Italia più di 400 mila persone, alle quali si aggiungono ogni anno 12-24 mila nuovi malati. Colpisce oltre 20 milioni di persone nel mondo, ma è ancora troppo poco conosciuta e spesso sottovalutata. Eppure è una delle malattie autoimmuni (causata cioè dal sistema immunitario che attacca i tessuti dell' organismo di cui esso stesso fa parte) più diffuse, otto volte più frequente della sclerosi multipla. La campagna "Articol-Azioni" è stata pensata per muovere all'azione i pazienti e i loro familiari con una serie di iniziative che si svolgeranno tra maggio e dicembre: il sito web informativo www.articolazioni.it (online da oggi); la possibilità di confrontarsi con uno psicologo attraverso una sezione del sito e il numero verde 800.910.625 (da giugno); la distribuzione di un racconto che parte dalla testimonianza di alcuni pazienti (da giugno). Inoltre: distribuzione di diversi video pratici con cui si informeranno i pazienti sulla malattia e si mostreranno gli esercizi quotidiani più idonei per la riabilitazione; da settembre saranno organizzati veri e propri incontri di formazione per i parenti e gli amici che ogni giorno assistono dei malati.

Ricostruzione unghie, pericolo tumori con le lampade ad uva

Attenzione alle lampade uva che servono per fissare il gel usato per la ricostruzione delle unghie, causare tumori della pelle a cellule squamose. I casi accerati in Inghilterra sono due ed ora arrivano a preoccupare anche i dermatologi italiani: «Purtroppo è ciò che si temeva con la grande diffusione di questa moda - riconosce infatti Patrizio Mulas, presidente dell'Associazione dermatologi ospedalieri italiani (Adoi) parlando in un intervista ad ADNKronos - la causa è legata ai raggi Uva delle macchinette dove si infilano le mani, necessarie a fissare il gel e le relative decorazioni». «Il problema - prosegue Mulas - è l'abuso di questa metodica che, come avviene per le normali lampade abbronzanti, comporta il rischio di sviluppare un tumore della pelle. Senza dimenticare i prodotti chimici normalmente utilizzati per rimuovere i prodotti dalle unghie, che possono costituire ulteriori fattori di rischio per la comparsa di queste neoformazioni tumorali». «Per chi non riesce a evitare di ricorrere alla ricostruzione delle unghie con gel - conclude dunque il presidente dell'Adoi - il consiglio è utilizzare una crema ad alta protezione su tutta la superficie delle mani».