L'efficacia ed il funzionamento della Magnetoterapia pulsata
La magnetoterapia chiamata anche trattamento CEMP (campi magnetici pulsati) è una tecnica medica utilizzata per trattare diverse patologie, in particolar modo quelle legate all'ortopedia e alla neurologia. Presente fin dall' antichità, Greci e Romani, è stata reintrodotta negli anni 60 in Usa per la riabilitazione degli astronauti di ritorno da missioni spaziali.
Il principio che sta alla base del funzionamento della magnetoterapia è questo: i campi magneti inducono nel corpo umano micro potenziali elettrici che stimolano la corretta crescita e rigenerazione di tessuti particolarmente sensibili come ossa, articolazioni, muscoli e sistema nervoso. Grazie alla sua azione di miglioramento dello stato biologico dei tessuti, la magnetoterapia e in grado anche di ridurre il dolore.
Da un po' la magnetoterapia si utilizzata con successo per la guarigione di fratture che non riescono a saldarsi spontaneamente, le cosiddette pseudoartrosi, per il trattamento delle lesioni alla cartilagine e per contrastare l'osteoporosi. I campi magnetici pulsali vengono utilizzali anche per accelerare la guarigione e ridurre il dolore nella riabilitazione in seguito a interventi chirurgici ortopedici, come l'impianto di menisco. In generale, la magnetoterapia non interferisce con l'uso di farmaci, ma viene utilizzala come supporto alle diverse terapie.
Non è utilizzabile da portatori di pacemaker, perché gli impulsi elettrici interferiscono con questo apparecchio, e alle donne in gravidanza per i possibili effetti nocivi sul feto.
Un trattamento di magnetoterapia può essere effettuato sia a casa che in ambulatorio medico, vengono solitamente usati due diversi tipi di apparecchi: quelli per usi domestico e quelli ambulatoriali, detti anche Total body. Ci sono in commercio molti modelli, alcuni dei quali piccoli e maneggevoli. Gli apparecchi, che generalmenle non sono rimborsati dal Servizio sanitario nazionale, possono essere acquistati o noleggiati. In ogni caso, si deve prestare attenzione ad alcune caratteristiche. Infatti. solo i modelli dotati di una discreta potenza riescono a creare un campo magnetico abbastanza intenso da essere efficace per il trattamento dei tessuti.
Un apparecchio di buona qualità deve avere una potenza di 100/200 Gauss e una frequenza di 50/100 Hz: i più utilizzati hanno una frequenza attorno ai 72/75 Hz. Bisogna anche sincerarsi che i campi magnetici siano di tipo pulsato, ovvero variato e non costante. Un campo magnetico statico non genera impulsi elettrici e si è dimostrato inefficace sui tessuti biologici. I tempi di applicazione sono piuttosto lunghi: per esempio, in caso di frattura l'applicazione è di circa 6/8 ore al giorno per un mese, fino alla guarigione della lesione. In caso di artrosi sì consigliano cicli di 30 minuti al giorno per un mese.
Gli strumenti utilizzati in ambulatorio o in ospedale sono, invece, di grandi dimensioni e utilizzano segnali elettrici differenti da quelli domestici, detti semi-sinusoidali, che generano un campo magnetico di maggiore intensità. La magnetoterapia Total body prevede un lettino sul quale si accomoda il malato e una parte mobile che viene spostata sui diversi distretti da trattare. Con gli apparecchi total body i tempi di applicazione vengono ridotti, ma sono comunque cure piuttosto impegnative: per una frattura sono necessarie circa 20 sedute nell'arco di un mese della durata di mezzora/un ora.
Funziona la magnetoterapia?
Sulla sua efficacia si sono sollevati molti dubbi. Alcuni studi statunitensi hanno evidenziato che la potenza del campo magnetico che si genera è troppo esigua per portare a risultati efficienti, vedi articolo, altri ne sottolineano l'efficacia su dolori articolari e fratture.
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