Che cos'è l'andropausa, una menopausa maschile?
L'Andropausa, un “male” misterioso di cui si sente sempre più spesso parlare per indicare la “fisiologica” riduzione di appetito sessuale e capacità riproduttivi degli uomini in età avanzata. Ma è davvero così? Che cos'è l'andropausa? Si può generalizzare questo termine per ogni uomo che abbia superato i 50 anni? Mancanza di energia, calo del desiderio sessuale, riduzione del tono dell’umore: sono soltanto alcuni dei sintomi che possono comparire in circa il 20% degli uomini con l’avanzare dell’età e con la riduzione degli ormoni sessuali. Mentre nelle donne intorno ai 50 anni la produzione ovarica di estrogeni si riduce nettamente, e quindi si può parlare di menopausa poiché il processo è piuttosto rapido e avviene nell’arco di alcuni mesi o di qualche anno, nell’uomo il calo della produzione di ormoni sessuali è molto più graduale e può determinarsi nell’arco di decine di anni. Si verificano progressivamente modificazioni a livello fisico e mentale che non sempre vengono rilevate o che comunque hanno conseguenze diverse da individuo a individuo. Il termine Andropausa, alludendo alla menopausa femminile, indica il possibile presentarsi nell’uomo di un declino della produzione gonadica di steroidi e della fertilità. Ma nell’uomo sano questo declino avverrebbe molto lentamente: è stato dimostrato come con l’avanzare dell’età la proporzione di uomini con livelli di testosterone ridotti rispetto ai range di normalità aumenti significativamente. Bassi livelli dell’ormone possono ritrovarsi in meno dell’1% degli uomini di circa 40 anni, ma le percentuali salgono a più del 20% e del 40% sopra i 60 e gli 80 anni rispettivamente. Ciononostante esistono differenze interindividuali: infatti spesso uomini di 70 anni possono ancora essere fertili e, sebbene sia più probabile riscontrare livelli inferiori di testosterone in uomini anziani rispetto ai più giovani, molti individui over-80 (circa il 55%) continuano ad avere valori dell’ormone relativamente normali.
Quindi i termini “menopausa maschile” o andropausa appaiono impropri: si preferisce parlare di Sindrome da carenza di androgeni nel maschio di età avanzata – detta anche con l’acronimo LOH (Late Onset Hypogonadism). Superati i 40 anni la produzione del testosterone si riduce. La sua azione non è limitata alla funzione riproduttiva, ma gioca un importante ruolo su molteplici organi e apparati; quindi un suo deficit può accompagnarsi ad un ampio corredo sintomatologico coinvolgente il sistema cardiocircolatorio, con vampate di calore, rossore al viso e sudorazione profusa; l’umore e la funzione cognitiva, con irritabilità, nervosismo, insonnia, sensazione di malessere generale, carenza di energia, scarsa concentrazione, deficit della memoria a breve termine, depressione, diminuzione dell’autostima; la sfera sessuale, con riduzione del desiderio e dell’attività sessuale, erezioni modeste o assenti, calo della potenza dell’eiaculazione, riduzione del volume dell’eiaculato. Si rilevano inoltre riduzione di massa e forza muscolari, perdita di capelli e di peli, obesità addominale. Altri effetti metabolici della carenza di androgeni sono rappresentati da riduzione del colesterolo HDL e aumento del colesterolo LDL, con conseguente aumento del rischio di patologie cardiovascolari, ed osteoporosi, con aumentato rischio di fratture. I sintomi, i segni e le conseguenze metaboliche della carenza di androgeni sono in gran parte reversibili e possono essere corretti con la terapia sostitutiva. La diagnosi di tale condizione può risultare a volte difficile data la poca specificità dei sintomi: in generale in presenza del corredo sintomatologico suddetto e di un calo del testosterone plasmatico in un uomo di età maggiore a 40 anni si può porre diagnosi di Ipogonadismo età-correlato (LOH). Quando la carenza di androgeni assume connotazioni importanti sul piano fisico ed emotivo e tende ad incidere in maniera significativamente negativa sulla sessualità maschile, e quindi sulla qualità della vita non solo dell’uomo ma anche della coppia, può essere utile un trattamento sostitutivo con testosterone, disponibile in capsule, gel e fiale per iniezione intramuscolare anche a rilascio prolungato (una iniezione ogni 3 mesi). In realtà però sarebbe opportuno considerare dei cambiamenti in toto dello stile di vita, oltre alla sola terapia sostitutiva; una corretta alimentazione, un buon controllo metabolico glicemico e lipidico, una costante attività fisica e l’astensione da fumo e alcolici rappresentano un menù fondamentale per un “sano trascorrere dell’età”!
Quindi i termini “menopausa maschile” o andropausa appaiono impropri: si preferisce parlare di Sindrome da carenza di androgeni nel maschio di età avanzata – detta anche con l’acronimo LOH (Late Onset Hypogonadism). Superati i 40 anni la produzione del testosterone si riduce. La sua azione non è limitata alla funzione riproduttiva, ma gioca un importante ruolo su molteplici organi e apparati; quindi un suo deficit può accompagnarsi ad un ampio corredo sintomatologico coinvolgente il sistema cardiocircolatorio, con vampate di calore, rossore al viso e sudorazione profusa; l’umore e la funzione cognitiva, con irritabilità, nervosismo, insonnia, sensazione di malessere generale, carenza di energia, scarsa concentrazione, deficit della memoria a breve termine, depressione, diminuzione dell’autostima; la sfera sessuale, con riduzione del desiderio e dell’attività sessuale, erezioni modeste o assenti, calo della potenza dell’eiaculazione, riduzione del volume dell’eiaculato. Si rilevano inoltre riduzione di massa e forza muscolari, perdita di capelli e di peli, obesità addominale. Altri effetti metabolici della carenza di androgeni sono rappresentati da riduzione del colesterolo HDL e aumento del colesterolo LDL, con conseguente aumento del rischio di patologie cardiovascolari, ed osteoporosi, con aumentato rischio di fratture. I sintomi, i segni e le conseguenze metaboliche della carenza di androgeni sono in gran parte reversibili e possono essere corretti con la terapia sostitutiva. La diagnosi di tale condizione può risultare a volte difficile data la poca specificità dei sintomi: in generale in presenza del corredo sintomatologico suddetto e di un calo del testosterone plasmatico in un uomo di età maggiore a 40 anni si può porre diagnosi di Ipogonadismo età-correlato (LOH). Quando la carenza di androgeni assume connotazioni importanti sul piano fisico ed emotivo e tende ad incidere in maniera significativamente negativa sulla sessualità maschile, e quindi sulla qualità della vita non solo dell’uomo ma anche della coppia, può essere utile un trattamento sostitutivo con testosterone, disponibile in capsule, gel e fiale per iniezione intramuscolare anche a rilascio prolungato (una iniezione ogni 3 mesi). In realtà però sarebbe opportuno considerare dei cambiamenti in toto dello stile di vita, oltre alla sola terapia sostitutiva; una corretta alimentazione, un buon controllo metabolico glicemico e lipidico, una costante attività fisica e l’astensione da fumo e alcolici rappresentano un menù fondamentale per un “sano trascorrere dell’età”!
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