Passeggiare all' aria aperta, se c'è smog rischio tromboflebiti
Durante la bella stagione aumenta il desiderio di passeggiare all’aria aperta, è un'attività salutare purchè sia fatta lontano dai centri cittadini affollati da tubi di scappamento dei motori. È il suggerimento che nasce da una recente scoperta: la presenza nell’aria delle città di particelle pulviscolari, le cosiddette PM10, conseguenza dello smog soprattutto veicolare, è un fattore di rischio di danni venosi. Inoltre, com’è risaputo, è causa di gravi pericoli per l’apparato respiratorio. È stato un gruppo di studiosi capitanati dall’italiano Andrea Baccarelli, in servizio presso la prestigiosa Harvard Medical School di Boston, che ha recentemente pubblicato gli esiti di uno studio condotto sulla popolazione della Lombardia, a dimostrare come l’aumento dell’inquinamento atmosferico, ed in particolare del PM10, determina la crescita del rischio di sviluppare una trombosi a livello venoso.
La trombosi consiste nella occlusione del vaso ad opera di cellule del sangue, le piastrine, che aderendo fermamente fra di loro producono un vero e proprio “tappo” che blocca il flusso nel vaso. Il vaso occluso va incontro all’infiammazione della parete, la cosiddetta tromboflebite.
Prima di questo studio era stata dimostrata la correlazione tra inquinamento atmosferico e eventi cardiovascolari maggiori quali infarto del miocardio e ictus cerebrale. Per quanto questi eventi siano clinicamente più gravi, lo studio dimostra che l’aumento del rischio è maggiore per la trombosi venosa che per infarto ed ictus. Curiosamente, l’aumento del rischio di trombosi venosa è minore nelle donne, grazie alla attività protettrice degli ormoni femminili, della terapia anticoncezionale e ormonale sostitutiva. Questo studio ha prodotto accesi dibattiti clinici sui possibili meccanismi responsabili dell’aumento di trombosi. Resta il fatto però che quale che sia il meccanismo, l’esposizione ad elevate concentrazioni di PM10 deve essere inclusa tra i fattori di rischio per l’insorgenza di eventi vascolari trombotici.
La trombosi consiste nella occlusione del vaso ad opera di cellule del sangue, le piastrine, che aderendo fermamente fra di loro producono un vero e proprio “tappo” che blocca il flusso nel vaso. Il vaso occluso va incontro all’infiammazione della parete, la cosiddetta tromboflebite.
Prima di questo studio era stata dimostrata la correlazione tra inquinamento atmosferico e eventi cardiovascolari maggiori quali infarto del miocardio e ictus cerebrale. Per quanto questi eventi siano clinicamente più gravi, lo studio dimostra che l’aumento del rischio è maggiore per la trombosi venosa che per infarto ed ictus. Curiosamente, l’aumento del rischio di trombosi venosa è minore nelle donne, grazie alla attività protettrice degli ormoni femminili, della terapia anticoncezionale e ormonale sostitutiva. Questo studio ha prodotto accesi dibattiti clinici sui possibili meccanismi responsabili dell’aumento di trombosi. Resta il fatto però che quale che sia il meccanismo, l’esposizione ad elevate concentrazioni di PM10 deve essere inclusa tra i fattori di rischio per l’insorgenza di eventi vascolari trombotici.
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