Il futuro delle cellule staminali

Quando il Presidente Obama ha riavviato la ricerca USA sulle cellule staminali, non ha promesso la cura per tutte le malattie. Ha detto, con una consapevolezza superiore a quella di molti politici e scienziati, che "la completa potenzialità della ricerca sulle staminali resta sconosciuta e non deve essere esagerata e studiarle significa avere la possibilità di fare un salto di qualità sulle conoscenze e forse un giorno, forse non durante la nostra vita o nemmeno durante quella dei nostri figli, altri potranno beneficiarne".
La ricerca sulle staminali embrionali inizia nel 1998, quando J. Thomson le isola per la prima volta. Allora come oggi, sono prelevate dai "blastocisti", già destinati alla distruzione in quanto residuo soprannumero della fertilizzazione in vitro. Queste cellule contengono tutti quei formidabili segreti che le portano a generare gli oltre 250 tipi di cellule specializzate del corpo umano. Sanno formare tutte le nostre cellule mature, in quanto pluripotenti, ma non sono in grado di formare un vero organismo. In pratica con esse si vuole capire come si generano e degenerano i nostri tessuti, magari per contrastare in un futuro imprecisato alcune malattie. Importante è capire chi controlla i "controllori" del nostro corpo, i meccanismi ancora segreti che determinano la nascita, la proliferazione e la morte delle nostre cellule. Anche in Italia queste cellule totipotenti sono oggetto di studi da gruppi di scienziati.
I più importanti centri di ricerca sono il Laboratorio di Embriologia Medica dell'Università di Milano (dove ottengono ovociti stimolando chimicamente gli ovociti scartati in sede di fecondazione assistita), il Laboratorio di Biologia delle cellule staminali e Farmacologia delle malattie neurodegenerative sempre dell'Università di Milano (dove studiano l'evoluzione del gene che ha causato la Corea di Huntington), il Centro Universitario di Medicina Molecolare e Biofìsica applicata di Firenze (dove studiano le embrionali che contraendosi permettono al cuore di assolvere alla sua funzione vitale di pompa del sangue) e il Laboratorio del Prof. Condorelli presso Università la Sapienza Roma (dove si cerca un nuovo metodo per trasformare le staminali embrionali in cellule cardiache).Non sappiamo cosa ci riserva il futuro. Sappiamo però che la ricerca sulle cellule staminali embrionali, dopo oltre un decennio di studi, è oggi ad un passo da traguardi importantissimi in biologia molecolare e nella genetica di base.