Il 4% dei giovani ha problemi all' udito, attenzione agli auricolari

L'udito dei ragazzi sempre più a rischio. «In Italia circa il 4% dei giovani ha problemi all'apparato uditivo. Danni a volte irreversibili, colpa di cattive abitudini. Due su tutte: i-Pod sempre acceso con volume altissimo e lunghe serate in discoteca con musica assordante. Serate spesso all'insegna dello sballo, con assunzione di droghe o alcol, mix micidiale per la salute dei ragazzi. Anche per l'apparato uditivo che, venuti meno i meccanismi di difesa, è più esposto ai pericoli». A lanciare l'allarme è Giancarlo Cianfrone, ordinario di audiologia all'università Sapienza di Roma e presidente dell'Airs (Associazione italiana per la ricerca sulla sordità), che raccomanda corretti stili di vita per i ragazzi, i più esposti a livelli di rumore superiori a quelli ritenuti accettabili. «La soglia di sicurezza per il nostro apparato uditivo - spiega Cianfrone - è intorno agli 85 decibel. In discoteca però, normalmente si superano i 100 decibel, con picchi di 110. A quei livelli - sottolinea l'esperto - il meccanismo di difesa all'interno del timpano, il muscolo della staffa, si irrigidisce e non riesce ad attenuare il suono. Questo passa quindi indisturbato in tutta la sua energia, andando a ledere le cellule ciliate che si trovano all'interno della chiocciola, che è il nostro microfono naturale, provocando spesso lesioni irreversibili». I sintomi più comuni sono ronzio e senso di 'ovattamentò. «Se si avvertono questi fastidi - spiega il presidente dell'Airs - bisogna andare da uno specialista e sottoporsi a un esame audiometrico. Oltre al riposo si possono adottare terapie di protezione cellulare a base di antiossidanti di ultima generazione. Nei casi più gravi si ricorre al cortisone».

In discoteca non ci si stordisce solo con la musica. Lo sballo è fatto spesso di alcol e droghe. «Questi - spiega l'esperto - sono tutti fattori di rischio aggiuntivi per lo stato di salute generale e per l'apparato uditivo in particolare. Lo sballo porta infatti a una maggiore vulnerabilità dell'organismo, che viene sottoposto a stress ossidativo, generando danni più significativi anche alle cellule dell'apparato uditivo». Ma la discoteca non è il solo nemico per il nostro udito. Anche l'uso frequente dell'i-Pod può risultare alla lunga assai dannoso. «Dipende dalle cuffie - spiega Cianfrone - Gli auricolari, sotto questo aspetto, possono essere molto pericolosi. A differenza della cuffia classica, porta a occludere il condotto uditivo, che finisce per fare da grancassa. Molto meglio utilizzare quindi cuffie esterne». Anche in questo caso il presidente dell'Airs auspica una normativa chiara. «I produttori di questi dispositivi, i-Pod e altri lettori Mp3 - conclude Cianfrone - dovrebbero inserire dei limitatori di uscita del suono. Su questo c'è necessità di una normativa internazionale».