Pericolo animali esotici in casa e la moda dei cibi etnici

L'esperto, dunque, punta il dito contro le zoonosi, ricordando le conseguenze del passaggio del virus Hiv dalle scimmie africane all'uomo. «Ma anche l'avanzare della Dengue, favorita dalla zanzara tigre, diverse forme di epatiti associate al consumo di alimenti di origine animale, e la gravissima epidemia di virus del Nilo occidentale negli Usa». Non bisogna poi dimenticare «la tragica persistenza della rabbia del cane che, soprattutto nei Paesi del Sud del mondo, provoca ogni anno da 50mila a 100mila casi mortali nell'uomo. E l'evoluzione genetica del virus dell'influenza aviaria», che ha già elevati tassi di letalità, anche se «non esiste la prova del passaggio interumano dell'H5N1».
Quali allora gli obiettivi dellla neonata società scientifica? «La sfida portata dai virus è impegnativa, data la capacità di questi patogeni di adattarsi facilmente alle diverse situazioni, modificando il proprio genoma. Ma anche a causa di una non completa conoscenza dei meccanismi che ne favoriscono la diffusione. Per questo - spiega l'esperto - abbiamo deciso di fondare l'Esv: per promuovere la collaborazione tra i diversi settori della ricerca sulle malattie dell'uomo, ma anche degli animali e delle piante». Insomma, contro questo nemico microscopico l'unione fa la forza della ricerca. Obiettivo comune degli esperti, conclude Palù, quello di «individuare possibili strumenti di profilassi e terapia, analizzando le caratteristiche dei virus, ma anche i meccanismi che interagiscono tra l'agente infettante, gli organismi che lo 'ospitanò e gli eventuali insetti vettori».
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