Le controindicazioni del dolcificante

Esistono in commercio due categorie di sostituti dello zucchero: gli edulcoranti intensivi ed i polioli. Per edulcoranti intensivi si intendono le sostanze a più alto potere dolcificante. In Italia, tra i più utilizzati troviamo: l’acesulfame K (E950), l’aspartame (E951), il ciclammato (E952) e la saccarina (E 954). Questi sono presenti sia nei cosiddetti “edulcoranti da tavola”(compresse, bustine, polvere o gocce) che nella maggior parte dei prodotti “light” o “diet”(gomme da masticare, caramelle, bevande analcoliche, yogurt, marmellate, ecc).
Riducono il contenuto calorico ma… un po’ di amaro in bocca lo lasciano comunque. Infatti, come per la maggior parte degli additivi alimentari (perché di questo si tratta), l’abuso può provocare danni all’organismo. In anni recenti sono sorti accesi dibattiti per via dei presunti effetti collaterali e danni che provocherebbero alla salute.
L’aspartame, fra tutti il più controverso; viene “costruito” in laboratorio con 3 diverse molecole (acido aspartico, fenilalanina, alcol metilico) che, per motivi ignoti, legate assieme hanno un gusto dolcissimo. Le accuse riguardano chiaramente l’alcol metilico anche se, valutando la Dose Giornaliera Ammessa (DGA: quantità che si può assumere quotidianamente senza rischio per la salute) risulta molto difficile una potenziale tossicità. Certa è la nocività della fenilalanina per i soggetti affetti da fenilchetonuria (rara malattia metabolica).
Sospetti di cancerogenicità sono stati avanzati poi per saccarina e ciclammato, ma solo in relazione a dosi massicce, effettivamente “impossibili” da raggiungere per l’uomo. In effetti, nell’adulto il rischio di superare la DGA esiste solo se si considera la possibilità di usufruire quantitativamente in modo improprio di diversi alimenti edulcorati artificialmente (gomme + caramelle + bustine + bevande ipocaloriche + farmaci). I polioli, invece, vengono definiti agenti dolcificanti “ di sostituzione”; in Italia tra i più utilizzati troviamo: il sorbitolo, il maltitolo, il mannitolo, l’isomalto e lo xilitolo. Questi hanno un potere dolcificante medio, ma un contenuto energetico non trascurabile: circa 2,4 kcal/g contro 4 kcal/g dello zucchero. Unico “effetto” indesiderato in caso di eccesso è quello… lassativo (attenzione quindi ai bambini golosi di caramelle..!). Per concludere, vera ed unica indicazione di divieto assoluto di ricorso agli edulcoranti mi sento di poterla segnalare per i bambini al di sotto dei 3 anni e per le donne in gravidanza/allattamento.
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