Stitichezza o stipsi, molti ne soffrono

La sensazione è che questo genere di patologie sia in crescita esponenziale. In realtà nessuna statistica evidenzia un incremento dell’incidenza nella popolazione occidentale: semplicemente si è abbassata la soglia del pudore ed i pazienti ora ne parlano con il proprio medico per trovare una soluzione.
Stiamo parlando di stipsi o stitichezza e di incontinenza.

Tantissime donne e molti uomini ne soffrono. In parole povere questi soggetti non hanno una normale defecazione, sia come tempi, sia come frequenza di evacuazione.
Non sempre, però, questo dipende dal tipo di dieta o dalle abitudini di vita. Soprattutto nella donna molte volte, la causa del problema è nella "ostruita defecazione". Interminabili minuti passati sul water, necessità di spingere, di effettuare manovre manuali e clisteri per effettuare una quotidiana defecazione e il più delle volte la sensazione fastidiosa di avere ancora la necessità di andare in bagno: questi i campanelli d’allarme che suonano su questa forma di disabilità. Oggi è possibile superare tutto ciò facendo ricorso al proctologo.

Di cosa si occupa il proctologo? Lo chiediamo al dottor Alessandro Stazi, medico chirurgo specializzato in colonproctologia. “La proctologia è quella branca chirurgica che offre un approccio operatorio per restituire funzionalità organica al colon-retto. Spesso queste disfunzioni sono riferibili alla presenza di tumori del colon, del retto o dell’ano, nell’area pavimentale pelvica. Altre volte si tratta di altre forme di patologie meno importanti che possono ugualmente beneficiare di un trattamento chirurgico. La nascita di questa specializzazione avviene per enucleazione dalla chirurgia ma anche per l’affinamento degli strumenti di diagnostica”.
Quali sono questi nuovi mezzi diagnostici? “Operiamo avvalendoci dell’endoscopia, della manometria dell’ano o della tonometria del retto, strumenti utili allo studio delle pressioni e in grado di rivelare eventuali disfunzioni nella muscolatura. Sfruttiamo le capacità della rx-defecografia per valutare il transito del bolo fecale e verificare le patologie ostruenti. Tumori e patologie benigne come ascessi o fistole sono rivelabili dall’ecografia transanale e transrettale con sonda rotante. La tecnologia ha fatto progressi enormi in questo campo”. Dopo l’intervento quale destino attende i malati?

Dopo il trattamento la risoluzione del problema è certa. Laddove si siano verificate lesioni neuromuscolari o disfunzioni all’interno del pavimento pelvico si interviene con una terapia riabilitativa mediante biofeedback terapia e elettrostimolazioni. Per i casi più complessi, infine, le moderne tecnologie offrono la possibilità di impiantare speciali pacemaker nell’area sacrale in grado di restituire funzioni normali attraverso la neuromodulazione".