Tintarella e sole, uso e precauzioni

Arriva il bel tempo e con esso scatta la voglia di scoprirsi ed esporsi
al sole. Una pratica salutare che può, però, nascondere anche pericolose insidie. Il sole, infatti, produce una sensazione di benessere psicologico legato alla liberazione di numerose sostanze, come ad esempio a serotonina. Rafforza inoltre il tessuto osseo grazie ad una aumentata sintesi di Vitamina D e, non ultimo, garantisce la tanto desiderata abbronzatura. Inoltre, esporsi al sole, se lo si fa in maniera adeguata, migliora l’andamento di numerose patologie cutanee come l’acne, la dermatite seborroica, la dermatite atopica e la psoriasi.
Attenzione, però, al rapporto tra fototipo (colore della cute) e la capacità fotoprotettiva, notevolmente minore nei soggetti chiari se rapportata a individui più scuri. Questo è importante per quel che riguarda gli effetti acuti dell’esposizione solare (l’eritema, scottature, riduzione delle difese immunitarie, fotodermatiti e peggioramento di malattie cutanee come, ad esempio, il lupus erimtematoso, l’herpes simplex, fotocheratocongiuntivite) ma, soprattutto, nei confronti degli effetti cronici. Per effetti cronici s’intende l’invecchiamento cutaneo, l’elastosi solare, la cataratta ma, soprattutto, i tumori cutanei. Perciò è fondamentale conoscere il proprio fototipo, cioè la propria personale capacità di reagire alla luce solare al fine di preparare la cute, nei soggetti più sensibili, alla esposizione. Alcuni prodotti possono aiutare, nei fototipi più chiari, ad aumentare la quantità di melanima, molecola responsabile dell’abbronzatura e che svolge un ruolo fondamentale nel proteggere la cute dalle radiazioni UV. Questo è possibile, ad esempio, integrando la propria dieta con prodotti ad elevata concentrazione di vitamine e minerali. La dieta odierna, infatti, per quanto equilibrata è povera in vitamine. La cottura, la conservazione, la raffinazione ne riducono il contenuto nei cibi. Le vitamine importanti per preparare adeguatamente la pelle all’estate sono la vitamina A, la vitamina D e la vitamina E. In particolare, la vitamina A è il precursore della melanina. È possibile aumentare la biodisponibilità di questa molecola integrando la dieta con il suo precursore, il beta-carotene: si trova in natura in molti alimenti, il più famoso dei quali è la carota, che dà il nome al gruppo. Ci sono poi la bietola, gli spinaci e la verza. La luteina, un altro carotene, è invece maggiormente presente nei broccoli, nei cavolini di Bruxelles e nel cavolo.
Suggeriamo di iniziare l’integrazione già nel periodo primaverile, in modo da arrivare all’estate dopo 3-4 mesi di apporto adeguato. Resta comunque fondamentale ricordare che l’esposizione al sole deve avvenire in maniera graduale ed equilibrata, evitando le ore più calde della giornata (in particolare dalle 12 alle 17). È stato infatti dimostrato che l’esposizione moderata (massimo 30 minuti al giorno) produce i risultati migliori.
Per le mamme, non esporre i bambini al di sotto di un anno alla luce solare e proteggere i bambini tra 1 e 3 anni dall’esposizione al sole durante le ore non consigliate con creme a schermo totale. Durante l’esposizione è buona norma idratarsi bevendo una adeguata quantità di acqua o comunque, di liquidi, per bilanciare la disidratazione che deriva dal calore e dal sole .Queste norme sono importanti non solo ai fini dell’abbronzatura, ma anche per prevenire l’insorgenza di alcune malattie cutanee profondamente legate alla fotoesposizione. Tra queste, particolare rilievo assumono i tumori della pelle. Negli ultimi dieci anni, infatti si è assistito ad un notevole incremento del melanoma cutaneo, tanto da far parlare di una “epidemia di melanoma”. È consigliabile, prima dell’esposizione, controllare le lesioni pigmentate (i nevi), possibilmente con l’ausilio della demoscopia ad epiluminescenza. È stato infatti dimostrato che l’esposizione ai raggi UV aumenta l’attività delle cellule neviche determinando modificazioni di struttura, anche significative. In conclusione, l’esposizione solare può essere benefica e rappresenta il miglior antidepressivo presente in natura.