trattamenti termali funzionano?

La Federterme, l’Inail ed alcuni altri enti hanno svolto indagini cliniche per accertare la reale efficacia dei trattamenti termali. Questa pratica millenaria ancora non offre certezze terapeutiche?
"La Federterme, l’unica federazione delle aziende termali italiane, circa 340 distribuite sul territorio nazionale, ha costituito strutture interne tese a confermare la validità delle cure termali che appartengono alla nostra tradizione medica. "La fondazione per la ricerca scientifica" obbliga le terme associate a versare lo 0.30 % del fatturato lordo alla fondazione che raccoglie, cosi, i fondi per finanziare la ricerca. Tutto è nato nel 2000 e finora sono 31 le ricerche attivate, 7 delle quali sono gia state ultimate e pubblicate anche su riviste scientifiche. Istituti fondamentali come l’INAIL e l’INPS partecipano a questa iniziativa.
Nel 2000 è stata avviata una collaborazione tra INAIL, fondazione Maugeri di Pavia e Federterme, inizialmente con 20 terme coinvolte, per una ricerca sui traumi da lavoro nell’immediato post-acuto. La ricerca, basata su una raccolta dati imponente e su manovre riabilitative in ambiente termale, ha dato risultati importanti per quanto concerne la ripresa fisica degli infortunati e sulla diminuzione delle percentuali di rendita delle invalidità. Dalla stagione 2007 anche l‘INPS avvierà un progetto di ricerca in ambiente termale che conferma la propensione degli stabilimenti non solo per la cura, ma anche per l’eventuale riabilitazione. Tutto il mondo che orbita intorno al termalismo è impegnato ad accertare come le acque siano da considerare veri e propri principi attivi farmacologici. Non solo le aziende termali, ma anche l’università crede in questo, tant’è che esiste una specializzazione della facoltà di Medicina e chirurgia in "Idrologia medica/medicina termale" a statuto CEE, come tutte le altre scuole di specializzazione. Anche il Ministero della Salute prevedele cure termali tra i LEA e sempre più immagina che le terme possano essere ritenute a pieno titolo facenti parte della medicina del territorio, come stabilisce il piano sanitario 2006-2008.
La sensazione, a volte, è che il valore terapeutico dei trattamenti termali consista essenzialmente nell’effetto benefico prodotto dal riposo, dallo svago, dal tempo dedicato a se stessi. Non crede?
"L’ambiente idroclimatologico sano di una stazione termale concilia il riposo fisico e mentale. Elemento, quest’ultimo, complementare alle diverse terapie: inalazioni, bagni, idromassaggi, fanghi, idroterapia, di cui ci si può avvalere negli splendidi parchi nostrani".

Ci sono controindicazioni nei trattamenti termali, e chi riguardano? Sconsigliate nei bambini?
In tutti i trattamenti termali potrebbero esistere controindicazioni. È quindi opportuno conoscere lo stato di salute di ciascuno. Chi frequenta, ad esempio, le Terme di Fiuggi deve sapere che questo tipo di acqua oligominerale è specifico per il trattamento della litiasi renale e non per quello della colecisti. Va, invece, indirizzato alle terme di Chianciano e Montecatini chi soffre rispettivamente di disturbi dell’apparato epatico e gastroenterico. Esistono, "altresì" cure termali specifiche per i bambini che soffrono, sovente, di disturbi dell’orecchio, del naso e della gola.
L’idrologia è una disciplina medica che regola l’impiego per usi sanitari delle terme. Perché e quando è importante rivolgersi a un medico prima di scegliere località e trattamenti termali? "Prima di sottoporsi a qualsiasi tipo di terapia termale è fondamentale rivolgersi al medico di famiglia che saprà consigliare al proprio assistito il tipo di cura più adatto.
Nei casi più complessi il paziente sarà indirizzato da uno specialista che valuterà il trattamento piu' ideoneo.